Acque

Da sempre l’acqua ha coinvolto aspetti sociali, economici e politici tanto da influenzare e guidare lo sviluppo delle civiltà attraverso il suo controllo.
L’acqua destinata al consumo umano o “acqua potabile” deve essere salubre e pulita, cioè deve essere:

innocua
ovvero non deve contenere sostanze tossiche né microrganismi patogeni o opportunisti, praticamente non deve procurare danno alla salute;
usabile
in quanto deve consentire gli impieghi domestici e usuali;
accettabile
cioè deve essere gradevole in pratica: limpida, inodore, insapore, incolore.

L’acqua potabile contiene sempre una certa quantità di composti organici ed inorganici ed un certo numero di microrganismi; essa rispecchia la costituzione dell’aria e dei terreni attraversati e dei processi biologici che in essi si svolgono.
Le acque profonde di norma soddisfano i requisiti di potabilità per cui non richiedono trattamenti preliminari, mentre la acque poco profonde e le superficiali, per la loro non pregiata qualità, necessitano di trattamenti semplici più o meno complessi.

La valutazione dei requisiti di qualità di un acqua destinata al consumo umano viene acquisita tramite vari criteri.

Criteri idrogeologici

per le acque profonde permettono di delimitare il bacino imbrifero, di studiare la falda e le vene, di conoscere la composizione del terreno e delle rocce attraversate dall’acqua da cui si possono dedurre utili notizie sul grado di mineralizzazione, sulla sua protezione e sui possibili inquinamenti;
per le acque superficiali forniscono informazioni sulla consistenza della provvista idrica, sulle oscillazioni, sul grado di mineralizzazione, sugli scarichi della popolazione, dell’industria, delle attività agricole e artigianali.

Criteri organolettici

Il parametro più facilmente misurabile con strumenti è la torbidità che può essere transitoria quando nell’acqua sono presenti aria o altri gas, o quando l’acqua contiene in sospensione particelle di silice (dovute a fenomeni di turbolenze), questo parametro rapidamente scompare. La torbidità può essere stabile ed associata a colorazione quando sono presenti sostanze di origine vegetale (falde provenienti da strati torbosi) o metalli in soluzione che ossidandosi provocano precipitati colorati in rosso per la formazione di Sali ferrici insolubili, bruno-neri per il manganese che viene ossidato a MnO2. Più grave e facilmente rimediabile è la torbidità dovuta ad inquinamenti.

Criteri fisici

I parametri più comuni sono: la temperatura e la conducibilità elettrica. La temperatura incide sulla gradevolezza e la sua correlazione con la temperatura dell’aria dà indicazione della profondità della falda e, quindi, sulla sua protezione da interferenze ambientali. La conducibilità, che valuta il grado di mineralizzazione dell’acqua è un indice della gradevolezza e dell’usabilità. Una mineralizzazione troppo elevata provoca un gusto di salato ed un notevole deposito. In acque profonde, la conducibilità non risente l’influenza delle stagioni, né delle precipitazioni, né della siccità. Brusche e significative variazioni di conducibilità sono indici di infiltrazioni di acque superficiali.

Criteri chimici

Facies chimica (mineralizzazione)
Composti inorganici. Particolare attenzione va rivolta alla “durezza dell’acqua” dovuta ai Sali dei metalli alcalino-terrosi.
Di norma si intende per durezza totale la concentrazione di tutti i Sali, quali HCO3-, SO42-, Cl-, NO3- di Ca e di Mg e si esprime generalmente in gradi francesi (°F) dove 1 °F corrisponde a 10 mg/l di CaCO3 (un’acqua è dura per valori di °F compresi nel range 18-20).
La durezza temporanea è dovuta alla concentrazione dei cloruri, bicarbonato di calcio e magnesio che per ebollizione precipitano come carbonati.
La durezza permanente è dovuta alla concentrazione dei cloruri, solfati, nitrati di calcio e magnesio che rimangono in soluzione dopo l’ebollizione dell’acqua.
Acque molto dure oltre ad essere sgradevoli favoriscono fenomeni di incrostazioni nei recipienti, nelle tubature, negli scambiatori di calore, ostacolano la cottura degli alimenti e neutralizzano saponi e detergenti. L’elevata concentrazione di calcio e magnesio può essere rimossa con gli addolcitori (decalcificatori).
Altri cationi spesso presenti nell’acqua sono il ferro e il manganese che si ossidano rapidamente nell’acqua dando origine a colorazioni, intorbidimenti e, in funzione del pH a precipitati rossastri o brunastri.
La presenza del piombo e dell’arsenico elementi tossici per l’uomo, può derivare da zone geologicamente ricche o da inquinamenti antropici.
Per quanto concerne i nitrati l’origine di alte concentrazioni in acque superficiali e profonde è dovuta al massiccio impiego dei fertilizzanti in agricoltura.
Il sodio generalmente presente nell’acqua alla concentrazione media di 20 mg/l può costituire un pericolo per i soggetti ipertesi e cardiopatici se la sua concentrazione supera 175 mg/l.

Composti organici.

Una buona acqua potabile dovrebbe contenere una bassa concentrazione di sostanze organiche in quanto un elevato carico di tali sostanze rende l’acqua poco gradevole favorendo la moltiplicazione di vari microrganismi. La degradazione delle sostanze organiche azotate, prevalentemente ad opera di microrganismi, libera ammoniaca e detriti che, ossidandosi rapidamente, danno origine ai nitrati. Pertanto la presenza di ammoniaca e nitriti è indice di una degradazione in atto, mentre la presenza di nitrati è indice di una contaminazione remota o di un inquinamento agricolo dovuto all’uso di fertilizzanti.
Un’altra conseguenza della degradazione della sostanza organica è la presenza di fosfati e di acido solfidrico. I fosfati sono abbondanti nei liquami domestici ed in minore quantità nelle rocce di granito mentre l’acido solfidrico è un prodotto di degradazione putrefattiva della sostanza organica o può derivare da attività vulcaniche.

Criteri microbiologici

Le analisi microbiologiche dell’acqua sono rivolte alla valutazione dell’innocuità, cioè del rischio infettivo. I microrganismi patogeni che possono essere presenti nelle acque sono moltissimi teoricamente tutti ma il rischio reale è costituito quasi esclusivamente da quelli responsabili di malattie a ciclo oro-fecale. Essi sono rappresentati da:

  • Salmonella;
  • Shigelle;
  • Vibrio colerae;
  • Spyrochaeta icterogena;
  • Proteus vulgaris;
  • Pseudomonas pyocianea.

Le malattie virali sono essenzialmente rappresentate da poliomielite, diarrea dei fanciulli, epatite A e l’Adenovirus che attacca soprattutto le prime vie respiratorie e gli occhi.
Le amebe presenti nell’acqua possono provocare ulcere intestinali, dissenteria e coliche.