Residui di Pesticidi

Con il termine “pesticida” si indicano tutte le sostanze chimiche, naturali o di sintesi, utilizzate per combattere i parassiti delle colture agrarie. L’eterogeneità di questi composti rende difficile una loro classificazione basata sulla struttura chimica, perciò normalmente sono classificati in base al bersaglio contro il quale sono impiegati in: insetticidi, fungicidi, erbicidi.

La maggior parte degli insetticidi rientrano in 5 classi chimiche: clororganici, fosforganici, carbammati, piretroidi e benzoiluree.

L’Europa è il maggior utilizzatore di fungicidi in quanto le colture più importanti sono costituite da frutta e ortaggi. I fungicidi di sintesi più comunemente usati, oltre ai tradizionali composti organici, appartengono alla classe chimica dei trizoli, ditiocarbammati, anilinopirimidine, strobilurine e benzimidazoli.

Gli erbicidi possono essere classificati non solo in base alla classe chimica ma anche in base alla selettività, natura dell’azione e caratteristiche dell’applicazione (regione e tempo). Abbiamo i fenossiderivati, dipiridillici, amidi, dinitroaniline, uree, triazine, sulfoniluree e aminoacidi derivati.

Per determinare questi composti chimici, il Centro Analisi Biochimiche sas adotta il Metodo Ufficiale Istisan 1123-3117 che si basa sulla determinazione gascromatografica con rivelatori selettivi (NPD, ECD, MS) delle sostanze attive, dopo che queste sono state estratte dall’acqua con tecnica di estrazione in fase solida (SPE) con cartucce o dischi costituiti da silice legata a catene a 8 o 18 atomi di carbonio (tipo C-8 e tipo C-18), resine stirene divinilbenzene, con cartucce di carbone grafitato.