I Mieli Uniflorali

Unifloreale Chi fa il miele?" "L'ape!" "Sbagliato!" Il miele è raccolto dall'ape ma è fatto dalle piante. A molti spesso sfugge la vera identità dell'origine del miele. Il miele è visto come materia prima, elaborata dalle api, una sorta di secrezione. Di conseguenza si stenta ad assimilare il concetto di miele di acacia, miele di arancio, miele di castagno. Quante volte si sente dire miele all'acacia, miele all'arancia, miele alla castagna, come se si trattasse di un prodotto aromatizzato? Non è un errore linguistico, riflette un modo di pensare. Nessun consumatore confonderebbe una confettura di fragole con una di albicocche: è la natura della materia prima che fa la differenza tra i prodotti, fragole o albicocche per le confetture e nettare di acacia, arancio o castagno per il miele. Per lo stesso motivo la maggior parte dei consumatori si mostra sinceramente stupita quando, invitata a confrontare mieli diversi, ne scopre le evidenti differenze. I mieli, quindi, e non il miele. I mieli presentano evidenti differenze conseguenti alla diversa origine botanica. Si parla di miele uniflorale quando questo proviene principalmente da un'unica origine botanica e ne risulta sufficientemente caratterizzato dal punto di vista della composizione e delle caratteristiche organolettiche e microscopiche. In altre parole per potersi considerare uniflorale un miele deve essere riconoscibile come tale dal punto di vista delle analisi di laboratorio e, cosa che più ci interessa, per le caratteristiche di aspetto, profumo e gusto. Non esiste ancora però una definizione legale di queste caratteristiche e la distinzione merceologica si basa sugli usi abituali e su studi specifici. La produzione di mieli uniflorali è possibile per quelle specie che sono presenti in grande abbondanza in zone sufficientemente estese.
Tecniche apistiche particolari vengono adottate per incrementare la produzione e per aumentarne la purezza. Il loro pregio consiste nell'unicità delle caratteristiche organolettiche e della composizione e spesso nella rarità.
E' piuttosto diffusa l'abitudine di attribuire ad ogni miele unifiorale, soprattutto a quelli provenienti da piante officinali, un uso terapeutico particolare: anche se è probabile che i mieli derivati da queste piante contengano, in piccole quantità, gli stessi principi presenti nei fiori (già meno probabile se i principi attivi si concentrano nelle foglie, nella corteccia o nelle radici), questo, per il momento, non è ancora stato dimostrato e mancano quindi elementi obiettivi per sostenere queste affermazioni. Il miele, inoltre, è soprattutto un alimento e la sua attività sulla salute è da ricercarsi negli aspetti nutrizionali più che in attività farmacologiche specifiche. Tra i diversi prodotti non può essere fatta una graduatoria di qualità: ogni consumatore sceglierà il preferito secondo il gusto e le abitudini alimentari personali. Generalmente i mieli poco aromatici, neutri e delicati (acacia, sulla, leguminose in genere) piacciono a tutti, come pure i mieli con aroma floreale leggero (rododendro) o intenso (agrumi). I mieli con aroma deciso non piacciono a tutti, ma il consumatore che sceglie un miele fortemente aromatico, generalmente, lo preferisce a tutti gli altri.