Campionamento per analisi di Terreni

L'epoca di campionamento dev'essere scelta in relazione alla finalità dell'indagine. Per calcolare il fabbisogno di fertilizzanti, il campionamento deve essere effettuato almeno 3 mesi dopo l'ultimo apporto di concimi o 6 mesi dopo l'ultimo apporto di ammendanti o correttivi.
Individuare la zona di campionamento, eventualmente con il concorso di persone esperte dello specifico territorio, delimitando un'area nella quale non risultino diversi: colore; aspetto fisico; ordinamento colturale; fertilizzazioni ricevute in passato; vegetazione coltivata e spontanea. Tale operazione potrebbe portare alla suddivisione della zona di campionamento in due o più unità di campionamento, ognuna delle quali presenti le caratteristiche di omogeneità sopra descritte. Bisogna però valutare attentamente l'opportunità di campionare zone di superficie troppo ridotte, perché potrebbero non consentire un’adeguata definizione degli obiettivi che si intendono raggiungere con il campionamento e l'analisi.
Nel caso di analisi di controllo di eventuali cambiamenti nel terreno, individuare la zona che si presume abbia subito l'alterazione e, se possibile, un'altra zona di confronto con caratteristiche analoghe.
Nel caso si vogliano effettuare un’analisi comparativa fra le varie zone, individuare, eventualmente col concorso di persone esperte dello specifico territorio, le due (o più) aree che abbiano le maggiori differenze di comportamento, ovvero quelle dove il fenomeno che si intende esaminare si manifesta con chiara evidenza e quelle dove non si manifesta.
Qualunque sia la superficie della zona di campionamento, prendere almeno 15 campioni elementari, prelevando non meno di 6 campioni per ettaro. Suddividere idealmente la zona di campionamento nel numero prescelto di unità di campionamento, utilizzando un reticolo di dimensioni opportune; tutte le unità devono avere approssimativamente la stessa estensione.
All'interno di ogni unità di campionamento prelevare casualmente un campione evitando le aree: ai bordi della zona di campionamento; a quota inferiore o superiore alla media; dove sono stati accumulati fertilizzanti o prodotti e sottoprodotti dell’attività agricola; dove hanno stazionato animali; di affioramento del sottosuolo; aventi differenze di irrigazione e/o di drenaggio; dove ristagna l'acqua.
Per il controllo degli effetti di una sorgente puntiforme di alterazione o inquinamento effettuare un campionamento a griglia circolare con centro nella sorgente, individuando i punti di prelevamento all'intersezione tra i cerchi concentrici con le linee degli otto diametri posti a 45° l’un l’altro.
Qualunque sia il piano di campionamento prescelto, non mescolare i campioni elementari, che formeranno quindi altrettanti campioni globali, ognuno dei quali dovrà essere analizzato separatamente.
Nei suoli frequentemente arati, o comunque soggetti a rovesciamenti o rimescolamenti, prelevare il campione alla massima profondità di lavorazione. Nei suoli a prato o pascolo e nei frutteti inerbiti, prelevare il campione alla profondità interessata dalla maggior parte delle radici. Nel caso di analisi di controllo o comparative scegliere la profondità di prelevamento in funzione delle caratteristiche del fenomeno che si intende controllare. In ogni caso, evitare di mescolare il suolo superficiale con il sottosuolo e, in generale, i campioni provenienti da diversi orizzonti. Una volta individuato il sito di campionamento, eliminare, se necessario, la vegetazione che copre il suolo. Scavare con la vanga una piccola buca a pareti verticali fino alla profondità prescelta. Prelevare quindi una fetta verticale che interessi tutto lo strato, mantenendo costante la quantità di campione proveniente dalle diverse profondità.
Trasferire ciascun campione finale in un contenitore asciutto, pulito, che non interagisca con il materiale terroso e sia impermeabile all'acqua ed alla polvere. Chiudere il contenitore e predisporre due etichette uguali nelle quali sia chiaramente identificato il campione. Sulle etichette porre dei riferimenti chiari al verbale di campionamento. Collegare un'etichetta al sistema di chiusura ed attaccare l'altra alla superficie esterna del contenitore. Non inserire mai le etichette all'interno del contenitore, a contatto con il campione. Nel caso sia necessario sigillare il campione effettuare l'operazione in maniera tale che non sia possibile aprire il contenitore senza violare il sigillo, al quale deve essere incorporata una delle etichette.
Verbalizzare informazioni precise sulla zona di campionamento, con opportuni riferimenti catastali o geografici. Indicare sempre la data del campionamento e la profondità del prelevamento. Riportare, in ogni caso, un riferimento chiaro alle etichette poste sul campione finale.

Quantità minima di campione: 2 Kg.